Oggetto: Gestione rischio operativo connesso all’emergenza COVID-19 – Linea Guida rev.2
Si trasmette in allegato la Linea Guida “Gestione del rischio operativo connesso all’emergenza
COVID-19” – Revisione 2 del 14 aprile 2020.
Tale Linea Guida aggiorna, in relazione all’evoluzione dello scenario emergenziale, la precedente
“Revisione 1” emanata con nota DCEMER n. 6003 del 16.03.2020.
La nuova versione reca puntuali precisazioni nel testo, anche per tenere conto delle osservazioni
pervenute e compendiare ulteriori disposizioni emanate nell’ultimo periodo.
Va evidenziato che tale revisione delle Linee Guida contiene la procedura per il controllo e la
pulizia delle semimaschere e la bonifica dei filtri di classe P3, in corso di distribuzione come
dotazione individuale al personale operativo VF per operare in contesti con rischio biologico,
compreso il Covid-19, anche secondo le specifiche indicazioni fornite dalle ditte produttrici.
Le suddette procedure, per le quali sono stati predisposti appositi tutorial fruibili sul sito
istituzionale, sono state elaborate anche a seguito di prove sperimentali condotte presso i laboratori
della DCPST e DCE, attraverso uno studio condotto unitamente alla DCRLS e alla struttura
medica del Corpo.
Relativamente all’utilizzo dei sistemi per la bonifica dei filtri P3, le Direzioni regionali
verificheranno le dotazioni dei Comandi al fine di assicurare l’attuazione della procedura,
acquisendo ove necessarie le attrezzature tecniche descritte nel testo della procedura stessa.
Sarà cura degli Uffici in indirizzo segnalare ogni esigenza o difficoltà applicativa in modo da
considerare eventuali ulteriori modifiche.
LINEA GUIDA
GESTIONE DEL RISCHIO OPERATIVO
CONNESSO ALL’EMERGENZA COVID-19
Revisione n. 2 Data: 14 aprile 2020
1.0 Generalità sulle indicazioni contenute nella presente Linea Guida
Le indicazioni contenute nella presente linea guida sono emanate tenendo conto delle direttive
sanitarie dell’Ufficio Coordinamento Attività Sanitarie e Medicina Legale del Corpo Nazionale, ai
sensi dell’art. 21 comma 1 del Decreto legge 2 marzo 2020 n. 9, al fine di garantire il servizio
istituzionale di soccorso tecnico urgente e tutelare la salute del personale del Corpo, nell’ambito
dell’attuale situazione epidemiologica.
Per contemperare allo stesso tempo le esigenze sopra indicate, sono applicati i provvedimenti di
Governo e tenute in conto le determinazioni che emergono giornalmente dal Comitato Operativo di
Protezione Civile che, per l’argomento specifico, ha istituito un proprio Comitato Tecnico
Scientifico.
Tali provvedimenti, che sono altresì individuati tenendo conto delle peculiari attività che il Corpo
nazionale deve svolgere per assicurare il servizio di soccorso pubblico ai sensi dell’art. 24 del
decreto legislativo 139/06 e s.m.i., nonché dell’art. 3 comma 2 del decreto legislativo n. 81/08 e
s.m.i. mediante il DM 127/2019, riguardano:
a) gli interventi di soccorso tecnico urgente in cui possa avvenire il “contatto stretto” dei vigili
del fuoco con altre persone da soccorrere;
b) gli interventi di soccorso tecnico urgente in cui possa avvenire il “contatto stretto” dei vigili
del fuoco con persone da soccorrere affette da COVID19;
c) il trasferimento del personale a bordo degli automezzi;
d) le misure di comportamento a carattere generale e la profilassi sanitaria.
2.0 Direttive generali relative allo svolgimento degli interventi di soccorso
2.1 Impiego delle partenze ridotte nel dispositivo di soccorso
Tutti i Comandi provinciali, compatibilmente con l’organizzazione del dispositivo di soccorso,
dovranno assicurare i servizi di istituto anche avvalendosi, ai sensi dell’art. 66 comma 2 lettera c)
del DPR 64/2012, delle “partenze ridotte”.
Tali squadre dovranno essere impiegate per la risoluzione di interventi di minore complessità
(aperture di porta, verifiche, danni d’acqua, dissesti, voragini, ecc.).
In caso di intervento più complesso, la squadra “completa” può essere integrata in caso di effettiva
esigenza, su richiesta del ROS.
I fogli di servizio dei Comandi con sedi che dispongono di più partenze prevedranno almeno una
partenza ridotta.
2.2 Servizi di soccorso tecnico urgente
Durante l’espletamento del servizio di soccorso tecnico urgente il personale dovrà assicurare il
rispetto delle misure generali di prevenzione e protezione, come dettagliate nella linea guida.
2.3 Trasferimento del personale a bordo degli automezzi
Durante il trasferimento del personale a bordo degli automezzi, compatibilmente con le reali
esigenze di soccorso, si raccomanda il mantenimento della distanza interpersonale non inferiore a 1
metro e la ventilazione dell’abitacolo del veicolo.
Laddove non sia possibile rispettare tale distanza interpersonale di sicurezza, si ritiene necessario
che prioritariamente si ricorra all’utilizzo di più automezzi per permettere il mantenimento di una
distanza adeguata tra gli operatori.
Nell’impossibilità di adottare la suddetta misura, si raccomanda di ricorrere alle seguenti:
o indossare maschere di tipo chirurgico o del tipo in tessuto non tessuto o similari (secondo le
indicazioni del Ministero della Salute – Direzione generale dei dispositivi medici e del
servizio farmaceutico).
In via residuale, quando nessuna delle misure sopra citate sia possibile:
o coprire naso e bocca con dispostivi o strumenti atti a contenere la diffusione di droplets,
anche facenti parte dei dispositivi in dotazione, quali ad esempio il sottocasco antifiamma
adeguatamente pulito.
In entrambi i suddetti casi, è raccomandato l’uso delle seguenti ulteriori precauzioni:
o indossare occhiali di protezione ovvero indossare il casco con la visiera trasparente
abbassata;
o evitare di entrare in contatto diretto con persone e cose mediante le mani nude; è
consigliabile indossare guanti di protezione, anche in vinile o nitrile.
2.4 Attività nelle sedi di servizio
Durante le attività in sede deve essere mantenuta la distanza interpersonale di sicurezza e favorita la
ventilazione degli ambienti.
3.0 Misure generali di profilassi del personale
Si tiene ad evidenziare che ai sensi del DPCM 8 marzo 2020, il personale VF con sintomatologia da
infezione respiratoria e febbre (maggiore di 37,5° C) deve rimanere presso il proprio domicilio e
limitare al massimo i contatti sociali, informando il proprio medico curante; in tale ottica, ciascun
operatore VF, prima di presentarsi in servizio dovrà, con pieno senso di responsabilità, controllare
presso il proprio domicilio la temperatura corporea.
All’inizio di ogni turno di servizio, al fine di garantire la piena operatività del dispositivo di
soccorso, ciascun operatore VF, permanente e volontario, dovrà dichiarare l’assenza di
sintomatologie al responsabile di turno.
I Comandi Provinciali e le Direzioni Regionali dovranno disciplinare controlli a tutela di tutto il
personale, anche mediante termometri a infrarossi o auricolari da acquisire per tutte le sedi di
servizio, ove non già disponibili.
Si ribadiscono le raccomandazioni di igiene e pulizia degli automezzi, come disciplinate dalla
presente linea guida, nonché l’adozione di misure comportamentali sia nella vita privata che in
quella lavorativa, atte a prevenire il diffondersi del COVID19 come più volte ricordato dal
Ministero della Salute, con particolare riferimento a quelle di igiene personale.
Ulteriori indicazioni sulla profilassi del personale sono contenute nella nota STAFFCNVVF n. 6336
del 20.03.2020 (Allegato 1)
3.1 Applicazione art. 1 comma 7 lettera d) del DPCM 11/03/2020 per i provvedimenti di
quarantena con sorveglianza attiva per personale VF asintomatico e non positivo al
COVID19
In applicazione dell’articolo 7 del Decreto legge 9 marzo 2020 n. 14 il personale del Corpo
nazionale dei vigili del fuoco che venga posto in quarantena con sorveglianza attiva da parte
dell’autorità sanitaria, potrà essere richiamato in servizio per comprovate necessità operative
laddove lo stesso risulti asintomatico, anche a seguito di valutazione del medico incaricato dei
Comandi Provinciali.
3.2 Gestione del Servizio Sanitario del Corpo nazionale nei confronti di personale interessato
da provvedimenti sanitari
Si mette in evidenza che ogni qualvolta si dovesse verificare un caso sospetto o conclamato di
COVID19 nell’ambito di una struttura del Corpo, il dirigente responsabile, oltre ai provvedimenti
indicati nella sezione “Segnalazione e coordinamento con i referenti sanitari”, dovrà prontamente
mettersi in comunicazione con il funzionario o il dirigente medico di turno individuato dall’Ufficio
di Coordinamento Attività Sanitarie e Medicina Legale del Corpo Nazionale, mediante il CON.
Il suddetto Ufficio sanitario assicurerà il mantenimento dei contatti con tutto il personale affetto da
patologia COVID19, ovvero sottoposto a provvedimenti di sorveglianza attiva e passiva, anche
raccordandosi con i medici incaricati in ambito territoriale.
Sarà cura delle strutture VF centrali e territoriali comunicare costantemente la situazione dei casi
positivi e in quarantena per sorveglianza attiva aggiornando il portale informatico all’indirizzo
https:\\atb.dipvvf.it con le credenziali fornite ai responsabili delle strutture stesse. All’indirizzo mail
emergenza.covid@vigilfuoco.it saranno comunicate esclusivamente situazioni particolari non
previste sul portale.
4.0 Monitoraggio delle esigenze dei dispositivi di protezione individuale delle strutture
territoriali del Corpo
Tenuto conto del quadro esigenziale, per monitorare le dotazioni NBCR e le relative necessità è
stato attivato il portale http:\\losai.dipvvf.it\ accessibile dal link inviato ai Comandi e alle Direzioni
Regionali da parte della Direzione Centrale per le Risorse Logistiche e Strumentali.
Le dotazioni di ciascuna struttura territoriale sono monitorate e consultabili mediante
https:\\report.dipvvf.it nell’apposita sezione dedicata.
Sarà cura dei responsabili NBCR regionali assicurare l’aggiornamento continuo di tale portale.
CAPITOLO PRIMO – LINEA GUIDA PER LA GESTIONE DEGLI INTERVENTI DI
SOCCORSO
PREMESSA
Il Corpo Nazionale deve garantire la continuità del servizio di soccorso tecnico urgente tenendo
conto di quanto stabilito dalle disposizioni di legge e in particolare dalle Autorità governative e di
protezione civile per l’emergenza in corso che con DPCM 9 marzo 2020 ha stabilito che l’intero
territorio nazionale è da considerarsi “area a contenimento rafforzato”.
A tale scopo la presente linea guida si pone l’obiettivo di ricomprendere le disposizioni sinora
emanate per la gestione degli interventi di soccorso nell’ambito dell’emergenza per COVID19 che
sono consultabili nell’apposita sezione del sito www.vigilfuoco.it.
INFORMAZIONI GENERALI RELATIVE AL VIRUS SARS-COV-2
Il 9 gennaio 2020, il CDC cinese ha riferito che è stato identificato un nuovo coronavirus (2019-
nCoV successivamente denominato Sars-CoV-2). La malattia che deriva dall’infezione è stata
denominata Covid-19 (dove “CO” sta per corona, “VI” per virus, “D” per disease e “19” indica
l’anno in cui si è manifestata).
Il nuovo coronavirus è strettamente correlato a quello della sindrome respiratoria acuta grave
(SARS). I coronavirus sono una grande famiglia di virus respiratori che possono causare malattie
che vanno dal comune raffreddore alla sindrome respiratoria mediorientale (MERS) e alla (SARS).
Il virus può causare una forma lieve, simil-influenzale, oppure può progredire in una forma grave
soprattutto in persone con condizioni cliniche croniche pre-esistenti quali ipertensione, e altri
problemi cardiovascolari, diabete, patologie epatiche e altre patologie respiratorie; anche le persone
anziane potrebbero essere più suscettibili alle forme gravi.
TRASMISSIONE
Il virus Sars-CoV-2 può trasmettersi tra le persone che possono trovarsi (anche ai sensi del DPCM 8
marzo 2020) a una distanza interpersonale inferiore a 1 metro. ovvero in modalità indiretta a seguito
di contatto con superfici, oggetti, cibi potenzialmente infette.
SINTOMI DELLA MALATTIA E DECORSO CLINICO
I sintomi più comuni consistono in febbre, tosse secca, mal di gola, difficoltà respiratorie: gli
esami radiologici del torace evidenziano lesioni infiltrative bilaterali diffuse.
PREVENZIONE
Per il personale appartenente al Corpo nazionale dei vigili del fuoco è fondamentale evitare il
contatto con i soggetti affetti da Coronavirus attraverso la corretta applicazione delle misure di
controllo delle infezioni e dell’uso di misure di barriera/Dispositivi di Protezione Individuale
(DPI).
Il Ministero della salute rende disponibile sul proprio sito informazioni sulla diffusione e sulla
prevenzione (http://www.salute.gov.it/portale/nuovocoronavirus/homeNuovoCoronavirus.jsp)
che vengono di seguito sintetizzate:
Lavare frequentemente le mani strofinandole bene usando soluzioni alcoliche o acqua
e sapone;
Coprire con il gomito flesso o con un fazzoletti di carta la bocca e il naso quando si
starnutisce o si tossisce;
Evitare contatti ravvicinati con chiunque abbia febbre e tosse;
Se si riscontrano febbre, tosse e difficoltà respiratorie ricercare immediatamente cure
mediche e riferire il percorso e i luoghi in cui si è stati almedico;
Evitare contatti con animali vivi in aree mercatili;
Evitare il consumo di carne e prodotti animali crudi o poco cotti. Gestire con
attenzione carne cruda, latte e organi animali per evitare episodi di contaminazione
incrociata con cibi crudi;
Mantenere al di fuori dell’attività lavorativa e, ove possibile, anche in servizio la distanza
minima di un metro nei contatti interpersonali.
Le misure aggiornate e complete possono essere consultate sul sito http://www.salute.gov.it/
DISPOSIZIONI DI RIFERIMENTO
– Circolare n. 6 emanata dal Ministero dell’Interno con prot. n. EM 2952/2405 del 22.05.2002
“Scenari d’intervento tradizionali e non convenzionati – Organizzazione della risposta del
C.N.V.V.F. alle emergenze di tipo Chimico, Biologico, Nucleare e Radiologico”;
– LETTERA Prot. n° EM 4679/24205 del 2 ottobre 2002;
– Nota n. 2667 del 28/01/2020 del Ministero dell’Interno, Dipartimento dei Vigili del Fuoco,
del Soccorso Pubblico e della Difesa Civile, Capo del Corpo Nazionale dei Vigili del Fuoco;
– Circolare n.00019997- 22/01/2020 della Direzione Generale della Prevenzione Sanitaria –
Ufficio 05 – Prevenzione della malattie trasmissibili e profilassi internazionale;
– Lettera circolare n.5443 del 22/02/2020 del Ministero della Salute
– D.L. 23/02/2020 Misure Urgenti in materia di Contenimento e gestione dell’emergenza
epidemiologica da COVID-19
– D.P.C.M 23/02/2020 Disposizioni Attuative del D.L. 23/2/2020 n.6 recente Misure Urgenti in
materia di Contenimento e gestione dell’emergenza epidemiologica da COVID-19
– P.O.S. Vestizione/Svestizione;
– D.P.R. 28.02.2012 n.64 “Regolamento di servizio del Corpo Nazionale dei Vigili del Fuoco”
– DPCM 08.03.2020 “Ulteriori disposizioni attuative del decreto-legge 23 febbraio 2020, n. 6,
recante misure urgenti in materia di contenimento e gestione dell’emergenza epidemiologica da
COVID-19”;
– D.L. 9 marzo 2020, n. 14 “Disposizioni urgenti per il potenziamento del Servizio sanitario
nazionale in relazione all’emergenza COVID-19”;
– DPCM 11 marzo 2020 “Ulteriori disposizioni attuative del decreto-legge 23 febbraio 2020, n.
6, recante misure urgenti in materia di contenimento e gestione dell’emergenza
epidemiologica da COVID-19, applicabili sull’intero territorio nazionale”.
Ulteriori riferimenti a carattere generale possono essere assunti dal sito www.vigilfuoco.it e dal link
https://www.gazzettaufficiale.it/dettaglioArea/12
QUANDO UN INTERVENTO SI CLASSIFICA IN QUESTA CATEGORIA
Intervento in un’area interessata dai provvedimenti di cui al D.P.C.M. 09/03/2020 ovvero intervento
in supporto al personale sanitario in cui sono presenti persone considerate infette da virus SARSCoV-2, anche al di fuori delle aree di cui al paragrafo precedente.
Sulla base dei presupposti sopra indicati, possono ricadere in questa categoria i seguenti tipi di
interventi:
1. soccorso a persona
2. supporto 118 e forze dell’ordine
3. recupero beni a casa di persona infetta
4. interventi in zona rossa (previo consultazione con nucleo NBCR)
5. scorta tecnica per trasporto in alto bio contenimento
6. intervento in reparto infettivologia/pronto soccorso/altro reparto in ospedale
Gli interventi da 1 a 4 sono a cura di squadre ordinarie VVF dotate di appositi DPI, come da
procedura. Gli interventi di tipo 5 e 6 sono integrati e coordinati dal Nucleo NBCR secondo le
procedure già in essere.
EVIDENZE A CARATTERE GENERALE
Ai fini dell’esecuzione dell’intervento sono da distinguere:
A. Interventi in ambiente potenzialmente contaminato senza presenza di persone
Considerato che in assenza di persone la carica virale del virus in ambiente risulta essere marginale,
l’intervento in assenza di persone, viene svolto con tradizionali DPI in dotazione integrati con
guanti monouso, visiera trasparente del casco protettivo abbassata, mascherina (ad uso
precauzionale).
Esempi di intervento per la presente categoria sono quelli di recupero beni, apertura porta, ecc.
In ogni caso, tutte le tipologie di intervento, compresi gli incendi, le esplosioni, gli incidenti
stradali, i crolli, ecc., vanno espletati con l’uso di tutti i DPI appropriati per gli specifici rischi.
B. Interventi in cui si possa entrare in contatto con persone potenzialmente infette
In questi casi, considerata la potenziale presenza di persone e l’associato rischio di contagio, il
personale utilizzerà i seguenti DPI: guanti monouso doppi, mascherina, occhiali ovvero visiera
trasparente del casco protettivo abbassata e tuta di categoria 3, tipo 3 e tipo 4, sulla base delle
attività da espletare.
Di seguito le modalità da seguire durante la svestizione:
1. ogni elemento appena rimosso deve essere infilato in apposito sacchetto (ne vanno preparati 2)
2. la sequenza è: primo paio di guanti tuta occhiali mascherina secondo paio di guanti
3. Gli occhiali andranno messi in sacchetto separato
4. Lavarsi le mani con la soluzione igienizzante
C. Interventi di supporto alla popolazione nell’ambito del sistema di protezione civile
Si applicano le disposizioni contenute nella DCEMER prot. 7993 del 19.03.2020 per igienizzazione
aree esterne e nella STAFFCNVVF n. 6339 del 20.03.2020 (Allegati 2 e 3)
PROCEDURE IGIENICHE GENERALI
Al termine dell’intervento, prima di risalire sugli automezzi, pulire le mani con soluzione
igienizzante in dotazione.
Al rientro in sede, lavarsi le mani con appropriato detergente, pulire le suole delle scarpe e, in caso
di intervento di tipo B, igienizzare l’interno del mezzo e gli occhiali di protezione o la visiera
dell’elmo in dotazione.
Effettuare pulizia dei dispositivi di protezione individuale utilizzati durante l’intervento secondo le
procedure in uso ai Comandi.
Durante l’espletamento dell’attività lavorativa, operativa o di ufficio, ove sia stato assicurato il
mantenimento della distanza interpersonale di un metro in ogni caso bisogna:
adottare misure comportamentali corrette atte a non inficiare la distanza di sicurezza
interpersonale;
non utilizzare in modo improprio le maschere di protezione, anche per non inficiarne il
requisito di igienicità.
GESTIONE DELLA SALA OPERATIVA
DOMANDE:
C’è pericolo per le persone? Di che tipo?
Necessita un soccorso tecnico? Di che tipo?
Località, indirizzo?
Ci sono persone contagiate da COVID o in
quarantena?
È area interessata da provvedimento
restrittivo?
Ci sono persone all’interno?
Numero di telefono del richiedente?
(Se si tratta di un incidente stradale) Numero e
tipo di autoveicoli coinvolti?
I veicoli si trovano sulla sede stradale?
Vi sono persone ferite ?
Quanti sono considerati a rischio infezione da
virus Sars-CoV-2?
Dove si trovano le persone?
C’è un medico sul posto?
C’è un referente sul posto in attesa dei
soccorsi?
Indicazioni sulla viabilità per raggiungere il
luogo
I dati assunti dal richiedente possono essere incrociati mediante la consultazione di piattaforme
informative che recano la localizzazione di casi interessati da provvedimenti sanitari per Covid19
(positivi o sorveglianza sanitaria), anche mediante l’impiego del Geoportale VF.
Le disposizioni relative alla gestione dei dati contenuti nel sistema informativo sono riportate nella
nota DCEMER 7467 del 13.03.2020 e nella nota STAFFCNVVF n. 6333 del 20.03.2020 (Allegati 4
e 5)
ENTI/PERSONE DA ALLERTARE NEL CASO DI INTERVENTO SU CASO CON
INFEZIONE CONCLAMATA:
Capo Turno, Funzionario di Guardia, Nucleo NBCR Regionale, Nucleo NBCR Provinciale,
Comandante Provinciale.
CC o P.S., VV.UU., 118;
Centro Operativo Nazionale, Direzione Regionale VV.F., Prefettura;
MEZZI IDONEI PER L’INTERVENTO
APS *ABP *AF NBCR *UCL
*AV Funzionario di
Servizio
*Mezzi Speciali (autoscala,
autogrù, ecc..)
(*) L’invio dei suddetti automezzi sarà valutato all’occorrenza dal Funzionario di Servizio o dal
ROS presente sul posto in relazione allo scenario incidentale in corso.
Attrezzature:
Tute NBC, strumenti e materiale in dotazione al
Nucleo
Attrezzature e materiale per effettuare le
decontaminazione
Termocamera Radio portatili
DOTAZIONI MINIME
– Mascherine facciali tipo FFP2/FFP3;
– Guanti in nitrile, butile;
– Guanti in lattice;
– Tute cat. 3 tipo 4;
– Tute cat. 3 tipo 3;
– Flaconi di amuchina gel o detergente analogo;
– Occhiali protettivi antischizzo;
– Maschere + Filtro P3 o similare
– Sacchetti per lo smaltimento dei DPI monouso e per i DPI non individuali (occhialini).
INFORMATIVA TECNICA PER USO DEI DPI PER OPERATORI DEL SOCCORSO
Norme per la prevenzione delle malattie a trasmissione respiratoria
1. Protezione delle mani. E’ opportuno l’uso dei guanti di protezione del tipo guanti da esame
non sterili, possibilmente “latex free” per la prevenzione di allergie, il materiale preferibile è
il nitrile, il vinile (in lattice) è molto usato ma è meno resistente rispetto al nitrile. Il
polietilene non è indicato ed è riservato ad usi non sanitari. E’ opportuno l’uso del guanto
doppio in quanto il guanto esterno che si presuppone contaminato dopo l’uso deve prevenire
la contaminazione del guanto sottostante che deve essere usato per togliere i DPI restanti in
sicurezza.
2. Protezione delle vie aeree. Mascherine. Il D.Lgs. 02 marzo 2020 , n. 9 art. 34, regolamenta
l’impiego di mascherine respiratorie. Tale provvedimento consente anche l’uso di
mascherine chirurgiche. Da un punto di vista esclusivamente tecnico in condizioni
particolari come in caso di contatti ravvicinati con materiale biologico che può essere
spruzzato e disperso in forma di aerosol è indicato l’impiego delle mascherine FFP2 o
superiori. L’impiego delle mascherine FFP3 è di solito riservato al personale sanitario che
effettua procedure invasive.
La mascherina non deve essere toccata dopo averla indossata. Una mascherina igienica può
essere portata per almeno 2-4 ore (massimo 8 ore), anche se è umida. Successivamente
bisogna sostituirla con una nuova, pulita e asciutta. Le mascherine igieniche monouso non
devono essere riutilizzate dopo averle tolte, anche dopo averle utilizzate per un tempo
inferiore alle 2-4 ore. Dopo ogni uso, smaltire la mascherina igienica monouso subito dopo
averla rimossa.
3. Protezione degli occhi. Gli occhi vanno protetti con adeguati occhiali protettivi o con
visiere. Gli occhiali protettivi sono sanificabili previa detersione secondo le normali
procedure previste con soluzione di ipoclorito di sodio dallo 0.1 % allo 0.5 %.
INDICAZIONI GENERALI SUGLI INTERVENTI CHE POSSANO DETERMINARE UN
CONTATTO STRETTO
In via generale si impartiscono le seguenti indicazioni.
Negli interventi di soccorso tecnico urgente il personale VF che possa venire in “contatto stretto”
con qualunque altra persona, intendendo che questo “contatto” si verifichi a una distanza inferiore a
un metro, salvo ulteriori misure di protezione da rischi specifici (es. ustione, taglio, schiacciamento,
ecc.), deve utilizzare il seguente protocollo di sicurezza anti-contagio, che prevede l’adozione dei
seguenti strumenti di protezione individuale:
a. vie respiratorie: maschere FFP2/FFP3 o maschere facciali o semifacciali con filtro P3
ovvero sistemi di protezione superiori.
b. occhi: visiera trasparente a scomparsa del casco protettivo;
c. mani: guanti in lattice o in nitrile.
Il restante personale presente sul medesimo intervento, che pertanto non si troverà nelle condizioni
di “contatto stretto”, adotterà misure comportamentali per mantenersi ad adeguata distanza di
sicurezza interpersonale.
PROCEDURA GENERALE DI INTERVENTO SU PERSONA CON INFEZIONE
CONCLAMATA
Per gli interventi su persone con infezione in generale va seguita la procedura di seguito indicata:
1. Il ROS della prima squadra presente sull’intervento raccoglie informazioni per pianificare le
attività di soccorso.
2. Il ROS dovrà necessariamente esporre meno personale possibile al rischio di contagio,
(potrebbe essere sufficiente una persona mantenendo il contatto a vista con almeno un
componente della squadra)
3. Se presente personale sanitario seguire eventuali indicazioni su comportamenti da tenere,
distanza dalla persona, approccio, utilizzo di decontaminanti/igienizzanti alternativi ecc.
4. Indossare i DPI richiesti: almeno mascherine FFP2 (biohazard se disponibile) visiera
protettiva e/o maschera pieno facciale con filtro P3, guanti in lattice o nitrile (2 paia).
5. Al termine delle operazioni di soccorso procedere alla decontaminazione tecnica primaria
dei dispositivi (quali visiera, ecc.) con soluzione acquosa di ipoclorito di sodio al 0,5%
lasciando agire il prodotto per alcuni minuti (almeno 5 sino a un massimo di 15 minuti).
6. Eseguire la svestizione secondo specifiche procedure (circolare 6/2002) e raccogliere i DPI
in sacchi sigillati. I DPI vanno al lavaggio secondo procedure del Comando. L’elmo deve
essere igienizzato con la medesima soluzione impiegata per la decontaminazione di cui
sopra.
7. Il personale di assistenza deve essere a sua volta protetto con idonei DPI quali: almeno
mascherina FFP2, protezione occhi con casco e visiera abbassata, guanti in lattice o in
nitrile.
Si rimanda, successivamente al rientro in sede di servizio, alla procedura di igienizzazione del
veicolo, con le metodologie indicate.
La squadra della sede di servizio competente per zona (squadra base), dopo aver acquisito tutte le
necessarie informazioni tramite la sala operativa, si recherà sul luogo dell’intervento. Giunti sul
posto si interfaccerà con il personale medico eventualmente presente sul posto per raccogliere le
informazioni aggiuntive. La pianificazione dell’intervento dovrà prevedere un numero di
operatori esposti il più possibile limitato.
Il responsabile delle operazioni di soccorso dovrà annotare i nominativi del personale VF
sull’apposito modulo allegato alla presente Linea Guida. L’intervento potrà essere espletato solo
esclusivamente dopo aver indossato i seguenti DPI:
Personale di contatto: vestizione completa con tuta di categoria III, tipo 3, con maschera a
pieno facciale con filtro minimo P3, guanti e stivali in gomma idonei per la protezione
biologica, il tutto sigillato con nastro telato.
Personale di assistenza e decontaminazione: vestizione completa con tuta di categoria III,
tipo 4, con mascherina di protezione non inferiore al tipo FFP2, occhiali di protezione
antischizzo, guanti e stivali in gomma idonei per la protezione biologica. Il tutto dovrà
sigillato con nastro telato.
Il livello di protezione potrà essere variato sulla base delle valutazioni effettuate dal ROS.
Il personale intervenuto si dovrà porre ad una distanza di sicurezza rispetto alla persona infetta
secondo le indicazioni del personale sanitario.
Il personale intervenuto, se non adeguatamente protetto, non potrà accedere nei locali in cui è
presente il soggetto infetto dal virus o potenzialmente sospetto. All’aperto, il personale non
protetto dagli appositi DPI, non dovrà oltrepassare la zona Gialla sotto definita.
DEFINIZIONE DELLE AREE OPERATIVE (ZONIZZAZIONE)
La prima operazione da porre in atto è la zonizzazione seguendo le indicazioni dettate dal personale
sanitario. In ogni caso si considerano zona ROSSA tutti i locali chiusi dove è stato e/o si trova la
persona contagiata, nonché tutti gli spazi all’aperto entro 8,00 m dal soggetto contagiato o da suoi
eventuali liquidi biologici:
Zona Rossa ex circ.6 EM 2952/2405 del 22.05.2002 = area in cui è presente il soggetto
contagiato dal virus.
Zona Arancio ex circ.6 EM 2952/2405 del 22.05.2002 = area di decontaminazione
(personale VF e sanitario)
Zona Gialla ex circ.6 EM 2952/2405 del 22.05.2002 = area di triage/supporto/comando
All’interno della zona ROSSA opererà solo il personale adeguatamente protetto con i DPI sopra
decritti.
Il ROS in collaborazione con il responsabile della squadra NBCR dovrà raccordarsi con i sanitari e
le forze dell’ordine presenti sul posto, al fine di effettuare:
1. La delimitazione e controllo degli accessi alle zone Rossa, Arancio e Gialla;
2. L’identificazione ed il controllo delle persone coinvolte nelle operazioni di soccorso
o comunque presenti sul posto.
Dopo aver effettuato la zonizzazione e indossato i DPI idonei si interverrà per il recupero del
soggetto contagiato e degli eventuali feriti per consegnarli al personale sanitario presente sul posto.
Il personale intervenuto, se non adeguatamente protetto, non potrà accedere nei locali in cui è
presente il soggetto infetto dal virus. All’aperto, il personale non protetto dagli appositi DPI, non
dovrà oltrepassare la zona Gialla prima definita.
AL TERMINE DELL’INTERVENTO
Al termine dell’intervento dovranno essere igienizzati i mezzi e i materiali utilizzati mediante i
seguenti disinfettanti:
▪ Detergente idoneo per la strumentazione;
▪ acqua, detergente comune e sodio ipoclorito o altro disinfettante, per la pulizia degli
ambienti, delle superfici e degli automezzi;
Il personale dovrà accuratamente lavarsi le mani strofinandole bene usando soluzioni alcoliche o
acqua e sapone;
Per la igienizzazione dei mezzi e degli equipaggiamenti
La soluzione da utilizzare per la igienizzazione di mezzi ed equipaggiamenti è, sulla base di
indicazioni fornite dalla Organizzazione Mondiale della Sanità, l’ipoclorito di sodio diluito in acqua
(candeggina) in concentrazione pari allo 0,5 % ( 5 ml di prodotto per ogni litro di acqua).
Di seguito è riportato il materiale che deve essere disponibile in ogni sede di servizio.
1. Nebulizzatore erogatore già in dotazione a ogni sede
2. Due paia di guanti puliti
3. Mascherina
4. Un paio di occhiali puliti
5. Rotolo di carta
6. Candeggina diluita al 3%
Di seguito la procedura di preparazione del preparato da utilizzare per operazioni di igienizzazione
in base al prodotto attualmente in giacenza al magazzino centrale (candeggina al 3%):
1. Riempire il nebulizzatore erogatore con acqua sino alla tacca di 1,5 litri
2. Riempire la parte restante (cioè tra 1,5 e 1,8 ) con il prodotto clorante (candeggina)
3. Chiudere il nebulizzatore
Di seguito la procedura di igienizzazione
1. Indossare guanti e mascherina (nuove)
2. Erogare prodotto sulle superfici interessate usando panno di carta (superfici interne
dell’automezzo, e intera superficie per gli occhialini in dotazione)
Lasciare prodotto da un minimo di 5 a un massimo di 15 minuti prima del lavaggio con acqua
Tale procedura può essere estesa anche per l’igienizzazione dei locali, avendo accortezza di non
utilizzare l’ipoclorito di sodio sui materiali per i quali manifesta aggressività di tipo chimico,
nonché con le dovute cautele negli ambienti in cui sono presenti apparecchiature elettroniche.
L’igienizzazione degli ambienti e degli abitacoli potrà avvenire mediante sistemi diversi da quelli
sopra indicati, purché in linea con le procedure, le raccomandazioni e le approvazioni del Ministero
della Salute. A tal fine si richiama l’attenzione sui rischi correlati alla verifica della fruibilità dei
luoghi e alla non compromissione delle apparecchiature elettroniche al termine degli interventi di
igienizzazione.
Relativamente all’impiego dei filtri P3 per maschere oronasali, nel successivo terzo capitolo è
indicata la “Procedura per il controllo e la pulizia delle semimaschere e la bonifica dei filtri di
classe P3” redatta da apposito gruppo di lavoro.
PROCEDURA DI AUTO CONFINAMENTO TEMPORANEO
Nei casi di presunta esposizione biologica in cui il personale:
Sia entrato a contatto durante intervento con persona che presenta segni o sintomi di malattia
respiratoria in atto,
Sia entrato a contatto in ambito extralavorativo con persona che presenta segni o sintomi di
malattia respiratoria in atto
Esso dovrà, sulla base di quanto stabilito dal medico incaricato, provvedere ad adottare le seguenti
misure urgenti:
Autoconfinamento volontario temporaneo del singolo o della squadra presso i propri alloggi
o struttura identificata dal Comando per il tempo necessario fino alla definizione dei
provvedimenti da adottare
Comunicazione dell’avvenuta esposizione al capo turno che informerà seconda la linea di
comando, il medico incaricato.
COMUNICAZIONI, ADEMPIMENTI AMMINISTRATIVI E DI POLIZIA GIUDIZIARIA
Informare, mediante email, il Centro Operativo Nazionale, la Direzione Regionale VV.F.
competente per territorio, l’U.T.G. Prefettura competente per territorio e il Sindaco del Comune
interessato.
Redazione rapporti d’intervento, consultazione e verifica adempimenti di atti di Polizia Giudiziaria.
Comunicazione agli organi di informazione secondo le modalità stabilite dalle disposizioni in
materia.
MANUTENZIONE MEZZI E ATTREZZATURE
Ripristino o sostituzione delle attrezzature e dei mezzi che sono stati utilizzati o messi fuori
servizio.
IGIENE E SALUTE DEL PERSONALE OPERATIVO
Controlli sanitari per il personale intervenuto per il recupero della persona infettata, dei feriti o
qualunque altro aspetto correlato con l’intervento che possa mettere a repentaglio la salute degli
operatori.
Ove non prevista la decontaminazione secondaria, al rientro in sede il personale effettuerà una
doccia completa ed energica con acqua tiepida e sapone, con particolare attenzione al viso, alle
mani, alle unghie, ai capelli.
Raccolta dei dati per l’aggiornamento del libretto sanitario.
Riunione con il personale operativo intervenuto ed eventuale revisione critica della Linea Guida
Successivo addestramento del personale sulle modificate apportate.
Modello per la registrazione del personale in area
Rossa e Arancio
ALLEGATO:
APPENDICE II ESTRATTO DA INTEGRAZIONE
CIRC 6 prot- EM6173/24205 del 8/11/2002
CAPITOLO SECONDO – LINEA GUIDA PER LA PIANIFICAZIONE DELLE MISURE
DA ADOTTARE PER GARANTIRE LA CONTINUITÀ DEI DISPOSITIVI DI SOCCORSO
DELLE STRUTTURE CENTRALI E TERRITORIALI DEI VIGILI DEL FUOCO PER
EMERGENZA CORONAVIRUS
PREMESSA
Al fine di consentire la tempestiva adozione di misure volte a garantire la continuità dei servizi
operativi in conseguenza di assenze di personale connesse all’emergenza Coronavirus, si riportano
di seguito le linee procedurali da applicare da parte delle strutture centrali e territoriali del Corpo
nazionale.
Tali direttive devono essere oggetto di pianificazione discendente di dettaglio da parte dei
responsabili delle strutture operative VF, anche sviluppando protocolli di sinergia e collaborazione
con le strutture sanitarie locali preposte alla gestione della specifica emergenza.
Si richiama l’attenzione anche sulle sale operative che devono essere preservate da accessi non
autorizzati per assicurare la massima continuità operativa del dispositivo di soccorso.
Al riguardo si raccomanda di assumere una piena consapevolezza del fenomeno emergenziale
facendo sempre riferimento alle informazioni ufficiali diffuse dal Ministero della Salute
(www.salute.gov.it) o da altri siti istituzionali.
Si prega di segnalare prontamente alla Direzione Centrale per l’Emergenza
(dcemer@cert.vigilfuoco.it) eventuali problematiche applicative e spunti per il miglioramento
continuo delle presenti linee guida.
PARTE I – DIRETTIVE RELATIVE ALLA GESTIONE DELL’ESPOSIZIONE DEL
PERSONALE
In generale, le procedure di tutela sanitaria del personale fanno capo ai seguenti casi, da adottarsi da
parte del responsabile della struttura VF interessata.
1. PRESUNTA ESPOSIZIONE BIOLOGICA DEL PERSONALE DURANTE UN
INTERVENTO DI SOCCORSO
1.1 Segnalazione e coordinamento con i referenti sanitari
Nel caso in cui, a seguito di intervento, il personale si trovasse esposto al contatto diretto
con persona affetta da coronavirus, a causa di imprevista e accidentale inefficacia dei
DPI previsti dalla presente linea guida, il Comando mediante il ROS deve contattare
telefonicamente, la struttura sanitaria regionale per l’emergenza COVID19 ai numeri
112 NUE o 118 (di seguito denominata “SSR”) e seguirne le indicazioni. Le stesse
saranno eseguite in coordinamento con le strutture sanitarie del Corpo mediante il
medico incaricato e l’Ufficio centrale di coordinamento delle attività sanitarie e di
medicina legale, dandone notizia al CON.
1.2 Autoconfinamento temporaneo
Ciascun Comando, al fine di attuare l’autoconfinamento temporaneo individuerà
preventivamente appositi ambienti, di idonee caratteristiche, da valutare anche da parte
del medico incaricato o dal servizio sanitario del Corpo, in modo da evitare contatti
diretti con il restante personale e preferibilmente dotati di servizi igienici dedicati (es.
palestre, tende, porzioni di autorimesse, ecc.). Il personale in autoconfinamento
temporaneo indosserà una mascherina chirurgica o superiore. Le modalità di
trasferimento saranno indicate dalla “SSR”.
1.3 Igienizzazione
Ferme restando le procedure di igiene da attuare al termine dell’intervento previste dalla
presente linea guida, attivare le procedure di igienizzazione degli ambienti impiegati per
l’autoconfinamento, secondo la successiva PARTE III – DIRETTIVE RELATIVE
ALLA IGIENIZZAZIONE DELLE SEDI
2. RILEVAZIONE IN SERVIZIO DELLA PRESUNTA ESPOSIZIONE BIOLOGICA
DEL PERSONALE A SEGUITO DI PREGRESSI CONTATTI CON PERSONE
AFFETTE DA COVID19
2.1 Rilevazione della segnalazione
Nel caso in cui la “SSR” o altra autorità sanitaria titolata comunicasse che un
dipendente presente in servizio fosse venuto in “contatto stretto” con persone affette da
coronavirus, ci si atterrà alle disposizioni di quest’ultima. Ove tali disposizioni non
fossero contestualmente impartite, il dipendente dovrà essere immediatamente
autoconfinato, secondo il punto 1.2. in attesa delle determinazioni sanitarie.
2.2 Coordinamento con referenti sanitari
Mantenersi in contatto con la “SSR” e seguirne le indicazioni in coordinamento con le
strutture sanitarie del Corpo (medico incaricato, Ufficio centrale di coordinamento delle
attività sanitarie e di medicina legale), informando il CON.
2.3 Igienizzazione
Isolare il locale di lavoro del dipendente e procedere alla successiva igienizzazione.
PARTE II – DIRETTIVE RELATIVE ALLA RESILIENZA E ALLA CONTINUITÀ
OPERATIVA
Per assicurare la continuità dei servizi operativi si fa riferimento alle seguenti indicazioni da attuare
da parte del responsabile della struttura VF interessata.
A) IMPROVVISA CARENZA DI PERSONALE CHE NON CONSENTE LA
FORMAZIONE DI UNA O PIÙ SQUADRE DI SOCCORSO
A.1 Per improvvisa carenza, ove il personale mancante non possa essere sostituito con
altri del Comando in servizio, richiamare in straordinario personale in turno libero,
potendosi assimilare tale circostanza a quelle previste dall’art. 79, comma 1, lettera c
del Regolamento di servizio del Corpo nazionale. Nelle more del pieno ripristino
delle squadre, il servizio di soccorso è garantito dal dispositivo di soccorso residuo.
A tal fine possono essere anche attivate procedure di trattenimento in servizio del
personale smontante. Su richiesta del Comando si può disporre il raddoppio del turno
da parte della Direzione Regionale. Ove la carenza di personale ecceda l’organico
massimo gestibile con le procedure del punto precedente, richiedere alla propria
Direzione Regionale l’invio in mobilitazione di personale di altre sedi. La Direzione
Regionale, in caso di necessità, interessa il CON per mobilitare personale di altre
Direzioni Regionali.
A.2 A regime, ove permanga la carenza, effettuare un riequilibrio temporaneo dei turni.
Se necessario, integrare il dispositivo con personale in straordinario.
A.3 Mantenere aggiornati i flussi informativi con gli uffici sanitari e con la DCE.
B) IMPROVVISA CARENZA DI PERSONALE PRESSO LE SEDI SPECIALISTICHE
(DISTACCAMENTI PORTUALI, REPARTI VOLO, NUCLEI SOMMOZZATORI,
CENTRI TLC) OVVERO DI PERSONALE CHE ESPLETA SERVIZI
SPECIALIZZATI (NBCR, SAF, SA, DISTACCAMENTI AEROPORTUALI, ecc.)
B.1 Per improvvisa carenza, ove il personale mancante non possa essere sostituito con
altro personale in servizio di omologa capacità operativa, richiamare in straordinario
personale in turno libero con richiami disposti dalle rispettive linee di comando in
ambito provinciale, regionale e nazionale. Possono essere attivate procedure di
trattenimento in servizio del personale smontante. Può essere disposto il raddoppio
del turno totale o parziale.
B.2 A regime, ove permanga la carenza, effettuare un riequilibrio temporaneo dei turni.
Se necessario, integrare il dispositivo con personale in straordinario.
B.3 Mantenere aggiornati i flussi informativi con gli uffici sanitari e con la DCE.
C) CARENZA DI PERSONALE CHE RIGUARDI LE SALE OPERATIVE
PROVINCIALI (SO115)
C.1 Per improvvisa carenza, sostituire il personale mancante con altro personale in
servizio straordinario di altri turni eventualmente integrato, in via prioritaria, da chi
abbia già svolto servizio di sala operativa. Possono essere attivate procedure di
trattenimento in servizio del personale smontante. Su richiesta del Comando può
essere disposto il raddoppio del turno totale o parziale da parte della Direzione
Regionale.
C.2 A regime, ove permanga la carenza, effettuare un riequilibrio temporaneo dei turni.
Se necessario, integrare il dispositivo con personale in straordinario.
C. 3 Ove la carenza di personale ecceda l’organico massimo gestibile con le procedure del
punto precedente, richiedere alla Direzione Regionale l’invio in mobilitazione di
personale di altre sedi in possesso della specifica capacità operativa. In caso di
necessità, la Direzione Regionale interessa il CON per mobilitare personale di altre
Direzioni Regionali.
D) CARENZA DI PERSONALE CHE RIGUARDI LE SALE OPERATIVE
REGIONALI (SODIR)
D.1 Per improvvisa carenza, sostituire il personale mancante con altro personale in
servizio straordinario di altri turni eventualmente integrato, in via prioritaria, da chi
abbia già svolto servizio di sala operativa. Possono essere attivate procedure di
trattenimento in servizio del personale smontante. Su indicazione del Direttore
Regionale può essere disposto il raddoppio del turno parziale o totale.
D.2 A regime, ove permanga la carenza, effettuare un riequilibrio temporaneo dei turni.
Se necessario, integrare il dispositivo con personale in straordinario.
D.3 Ove la carenza di personale ecceda l’organico massimo gestibile con le procedure del
punto precedente, la Direzione Regionale interessa il CON per mobilitare personale
di altre Direzioni Regionali in possesso della specifica capacità operativa.
E) CARENZA DI PERSONALE CHE RIGUARDI IL CENTRO OPERATIVO
NAZIONALE (CON)
E.1 Per improvvisa carenza, sostituire il personale mancante con altro personale in
servizio straordinario di altri turni eventualmente integrato, in via prioritaria, da chi
sia stato già impiegato presso la stessa sala operativa. Possono essere attivate
procedure di trattenimento in servizio del personale smontante. Su richiesta del
Dirigente del CON, informando il Direttore Centrale per l’Emergenza, può essere
disposto il raddoppio del turno totale o parziale. Richiedere alla Direzione Regionale
Lazio e al Comando di Roma l’invio in mobilitazione di personale che
prioritariamente sia stato già in servizio al CON, ovvero abbia la specifica capacità
operativa.
E.2 A regime, ove permanga la carenza, effettuare un riequilibrio temporaneo dei turni.
Se necessario, integrare il dispositivo con personale in straordinario.
E.3 Ove la carenza di personale ecceda l’organico massimo gestibile con le procedure del
punto precedente, disporre la mobilitazione di personale con capacità omologa da
altre sedi.
Il richiamo di personale in servizio straordinario va effettuato mediante l’utilizzo
dell’applicativo SUPREME, secondo le specifiche indicazioni fornite nella nota DCE n. 6942
del 8.3.2020 (Allegato 6).
PARTE III – DIRETTIVE RELATIVE ALLA IGIENIZZAZIONE DELLE SEDI
F) NECESSITÀ DI IGIENIZZAZIONE DI UNA SEDE DI SERVIZIO O DI UN
AMBIENTE DI LAVORO
F.1 Attivare le procedure di trattamento degli ambienti mediante le procedure già
indicate per gli automezzi, avvalendosi di personale VF o di ditta esterna.
F.2 Mantenere aggiornati i flussi informativi con gli uffici sanitari e con la DCE.
G) NECESSITÀ DI IGIENIZZAZIONE DELLA SALA OPERATIVA PROVINCIALE
(SO115)
G.1 Nel caso in cui fosse necessario procedere alla igienizzazione degli ambienti di sala
operativa, trasferire temporaneamente le funzioni della SO115 interessata presso la
Sala Crisi o altro locale individuato dal Comando, ovvero presso l’AF/UCL, ove
sono approntati sistemi di backup. A livello precauzionale la Sala Crisi o altri
ambienti individuati devono essere mantenute chiuse e preservate per tali casi di
emergenza.
G.2 Nel caso di impossibilità di trasferimento delle funzioni della SO115 in altro
ambiente o presso l’AF/UCL, assicurare temporaneamente le attività mediante
personale VF protetto con tuta III categoria tipo 4 idonea per la protezione da agenti
biologici, con maschere FFP3.
G.3 Mantenere tale provvedimento nelle more del trattamento di igienizzazione dei locali
della SO115 avvalendosi del personale VF o di ditta esterna, applicando le medesime
procedure previste per i mezzi, che si ritengono estese anche agli ambienti con le
dovute accortezze per la presenza di apparecchiature tecnologiche.
G.4 Mantenere aggiornati i flussi informativi con gli uffici sanitari e con la DCE.
H) NECESSITÀ DI IGIENIZZAZIONE DELLA SALA OPERATIVA REGIONALE
(SODIR)
H.1 Nel caso in cui, fosse necessario procedere alla igienizzazione degli ambienti di sala
operativa, trasferire temporaneamente le funzioni della SODIR interessata presso la
Sala Crisi o altro locale individuato, ovvero presso l’AF/UCL del Comando di
prossimità, ove sono approntati sistemi di backup. A livello precauzionale la Sala
Crisi o altri ambienti individuati devono essere mantenute chiuse e preservate per tali
casi di emergenza.
H.2 Nel caso di impossibilità di trasferimento delle funzioni della SODIR in altro
ambiente o presso l’AF/UCL del Comando di prossimità, assicurare
temporaneamente le attività mediante personale VF protetto con tuta III categoria
tipo 4 idonea per la protezione da agenti biologici, con maschere FFP3.
H.3 Mantenere tale provvedimento nelle more del trattamento di igienizzazione dei locali
della SODIR avvalendosi del nucleo NBCR provinciale ovvero di altro personale VF
o di ditta esterna, applicando le medesime procedure previste per i mezzi che
ritengono estese anche agli ambienti con le dovute accortezze per la presenza di
apparecchiature tecnologiche.
H.4 Mantenere aggiornati i flussi informativi con gli uffici sanitari e con la DCE.
I) NECESSITÀ DI IGIENIZZAZIONE DEL CENTRO OPERATIVO NAZIONALE
(CON)
I.1 Nel caso in cui, su indicazione del responsabile sanitario regionale, il turno in
servizio nella sala operativa risultasse da sottoporre a trattamento specifico sulla base
di un potenziale contagio, anche pregresso (a seguito di indagine epidemiologica),
attivare la procedura di autoconfinamento del personale interessato e bonifica degli
ambienti di sala operativa.
I.2 Trasferire temporaneamente le funzioni del CON presso la Sala Crisi del Comando
di Roma, ove sono approntati sistemi di backup, ovvero presso la struttura DC75.
I.3 Nel caso di impossibilità di trasferimento delle funzioni del CON in altro ambiente,
assicurare temporaneamente le attività mediante personale VF protetto con tuta III
categoria tipo 4 idonea per la protezione da agenti biologici, con maschere FFP3.
I.4 Mantenere tale provvedimento nelle more del trattamento di bonifica dei locali del
CON avvalendosi del nucleo NBCR provinciale ovvero di altro personale VF o di
ditta esterna, applicando le medesime procedure previste per i mezzi, che si
ritengono estese anche agli ambienti con le dovute accortezze per la presenza di
apparecchiature tecnologiche.
I.5 Mantenere aggiornati i flussi informativi con gli uffici sanitari e con la DCE.
CAPITOLO TERZO – LINEA GUIDA PER IL CONTROLLO E LA PULIZIA DELLE
SEMIMASCHERE E LA BONIFICA DEI FILTRI DI CLASSE P3
Si forniscono di seguito le misure procedurali atte a consentire il corretto utilizzo delle
semimaschere oronasali con filtri di classe P3, nonché la bonifica dei filtri delle stesse.
Le misure contenute nella presente procedura derivano da esperienze effettuate dai
rappresentanti delle Direzioni centrali DCRLS, DCPST, DCE e della struttura medica VF presso i
laboratori del CNVF.
La linea guida si applica alle seguenti semimaschere oronasali recentemente acquisite
dall’Amministrazione, complete di filtri P3:
Polimask Alfa (codice prodotto 43362500) e Polimask 330 (codice prodotto 43362107) e
con filtro “DIRIN 230 P3 R D” (codice prodotto 43410590) prodotti dalla società
SEKUR DPI srl;
Semimaschera ST 85 con filtri antipolvere P3 (codice prodotto 111200KIT) prodotto
dalla società Spasciani spa.
Si specifica che, sulla base di quanto dichiarato dai produttori, i suddetti filtri P3 sono idonei
a trattenere qualsiasi sostanza in forma di particolato (polvere, aerosol a base acquosa o oleosa). I
virus, in particolare, possono trovarsi in sospensione nell’aria aggregati a droplets, pertanto
rientrano nella casistica per cui i filtri di classi P3 sono efficaci. I filtri di classe P3 hanno
un’efficienza contro i suddetti particolati > 99,95% che è la massima classe prevista dalle norme
UNI EN. I filtri di classe P3 sono pertanto idonei alla protezione delle vie respiratorie da virus
Covid 19, come risulta anche dal documento del Ministero della Salute con oggetto “Consigli agli
operatori sanitari per la cura dei pazienti con infezione da Sindrome respiratoria Medio-Orientale
da coronavirus MERS-CoV.
Le prove presso i laboratori del CNVF hanno dimostrato la piena funzionalità dei dispositivi
anche per un numero di cicli termici superiori a quelli che, in prima applicazione e in via
cautelativa, sono stati indicati nella presente linea guida.
CONTROLLI DELLA SEMIMASCHERA PRIMA DEL SUO UTILIZZO
Prima di ogni utilizzo, l’operatore dovrà effettuare i seguenti controlli:
1. verificare che il facciale non presenti crepe, tagli o che sia sporco;
2. assicurarsi che la maschera, in particolare il bordo di tenuta, non abbia subito
deformazioni. Il materiale dovrà essere ancora flessibile e non rigido;
3. assicurarsi che le valvole di inalazione non siano deformate e non presentino crepe o
tagli;
4. sollevare le valvole per controllare che la sede di appoggio di queste non sia sporca o
crepata;
5. assicurarsi che la bardatura sia intatta e perfettamente elastica e che le guarnizioni di
tenuta siano correttamente posizionate;
6. verificare che le parti in plastica non presentino rotture o segni di usura;
7. se necessario rimuovere il coperchio della valvola di esalazione controllando che la
valvola stessa e la sua sede non presentino crepe, tagli, deformazioni o che non sia
sporca.
A.1 PULIZIA SEMIMASCHERE CON FILTRO INSERITO
Al termine di ciascun intervento con utilizzo di semimaschera, l’operatore provvede
all’igienizzazione del dispositivo completo di filtro prima della sua rimozione.
L’operazione dovrà avvenire indossando guanti di nitrile in un ambiente sicuro.
In questo caso l’operatore:
1. rimuove la semimaschera sganciando la fibbia inferiore (dietro il collo);
2. riposiziona il tappo di protezione sul filtro;
3. impugna il dispositivo sempre dal filtro e lo rimuove con attenzione sollevandolo ed
allontanandolo dal viso.
In particolare, l’operatore provvede a detergere con cura il corpo semimaschera e l’involucro
esterno del filtro P3 con la stessa procedura con cui viene normalmente igienizzato l’elmo
(impiego di salviette igienizzanti a base alcoolica o in mancanza di esse si può utilizzare un
panno/carta imbevuto di altro detergente igienizzante).
Al termine delle operazioni di pulizia la semimaschera completa di filtro P3 avvitato e con
tappo viene adeguatamente riposta, da parte dell’operatore, per l’eventuale successivo utilizzo
nell’ambito dello stesso turno di servizio.
La salvietta impiegata sarà smaltita come rifiuto biologico.
A.2 BONIFICA A FINE TURNO
Indossando i guanti di nitrile l’operatore svita il filtro P3 dalla semimaschera.
Il filtro P3, su cui vengono riportate le generalità dell’operatore o altra informazione per
l’identificazione dell’operatore stesso, viene riposto all’interno di un contenitore (es.
sacchetto) per essere avviato alla procedura di bonifica secondo le modalità di seguito
indicate. Qualora il filtro sia giunto al temine dei cicli di bonifica o sia comunque non più
riutilizzabile, lo stesso viene conferito come rifiuto biologico in un apposito contenitore
predisposto presso le sedi di servizio.
Ciascun operatore al termine del turno annoterà su apposita scheda personale la tipologia di
esposizione a cui è stato sottoposto il filtro:
esposizione severa, in caso di un contatto ravvicinato e prolungato con soggetti
sicuramente positivi;
esposizione non severa, negli altri casi.
In caso di conclamata esposizione severa, il filtro non potrà essere riutilizzato nell’ambito
dello stesso turno.
A.3 BONIFICA DEL FILTRO P3
La procedura di bonifica prevede l’esposizione del filtro all’interno di un forno ad una
temperatura di 70°C + 3 per 30 minuti in aria secca.
Il forno deve essere senza la presenza di resistenze a vista accese ed utilizzato con la sola
modalità ventilata.
L’eventuale presenza di resistenze a vista potrebbe dar luogo a concentrazioni di calore
radiante e picchi di temperatura capaci di danneggiare i dispositivi in trattamento.
I forni a microonde non sono assolutamente efficaci.
Il procedimento di bonifica non viene applicato qualora il filtro:
non sia fisicamente integro;
siano presenti tracce visibili di depositi organici (muco, saliva, etc.) sulla superficie
esterna;
è intasato da polvere;
renda faticosa la respirazione;
abbia subito un numero di cicli di bonifiche in forno, pari a:
o due volte per esposizioni severe;
o cinque volte per esposizioni non severe;
Nel caso di una esposizione severa, il filtro può essere ancora bonificato per non più di
ulteriori tre esposizioni non severe.
Sarà cura dell’operatore/utilizzatore del filtro conteggiare il numero e la tipologia di
esposizione a cui è stato sottoposto il filtro.
Inoltre, come già in precedenza evidenziato, prima di essere avviato alla bonifica, il filtro
deve essere reso individuabile affinché, per motivi igienici, sia riconsegnato, dopo la bonifica,
al medesimo operatore.
Effettuate le verifiche sopracitate, il personale addetto alla bonifica, indossando i guanti in
nitrile, sottopone il filtro alle seguenti operazioni:
a. toglie il tappo del filtro;
b. pulisce il tappo con una soluzione a base di alcool al 70% o con altro detergente
disinfettante;
c. ripone il tappo su un piano di lavoro pulito;
d. imposta la temperatura del forno a 70°C + 3 e porta in temperatura con la sola
modalità ventilata;
e. contrassegna il filtro con la lettera “V” utilizzando un pennarello indelebile o altro
sistema di marcatura. Si rammenta che sul filtro potranno essere riportate al massimo
cinque “V”, in funzione della tipologia di esposizione a cui è stato sottoposto;
f. posiziona il filtro nel forno e inizia la bonifica con il forno impostato a 70°C + 3 per
30 minuti;
g. qualora vengano posizionati più filtri all’interno del forno, fa attenzione affinché la
superficie esterna dei filtri, cioè quella che è stata esposta alla possibile
contaminazione, non entri in contatto con la superficie interna dei filtri vicini. A tal
fine, posiziona i singoli filtri in contenitori singoli o intervallati da fogli, anche di
carta, o comunque da materiali idonei all’esposizione a 70°C;
h. trascorsi i 30 minuti toglie il filtro dal forno, lo copre con il tappo e ripone il tutto in
una busta di nylon;
i. il filtro è pronto per essere riutilizzato.
Si ribadisce che il filtro non potrà essere ulteriormente bonificato nel caso in cui lo stesso sia
stato impiegato in n. 2 esposizioni severe, oppure in n. 5 esposizioni non severe, oppure a n. 1
esposizione severa e n. 3 esposizioni non severe.
IL DIRETTORE CENTRALE PER L’EMERGENZA, IL SOCCORSO TECNICO E
L’ANTINCENDIO BOSCHIVO
(PARISI)
firmato
IL DIRIGENTE DELL’UFFICIO DI COORDINAMENTO
DELLE ATTIVITÀ SANITARIE E DI MEDICINA LEGALE
( APPIANA)
firmato
IL CAPO DEL CORPO NAZIONALE
DEI VIGILI DEL FUOCO
(DATTILO)
Firmato