L’Italia possiede una delle flotte Canadair più ampie, in dotazione alla Protezione Civile e ai Vigili del Fuoco. La Flotta aerea di Stato, nel periodo di massima attenzione (in base ai dati della Campagna estiva antincendio boschivo 2021) è composta da 19 velivoli Canadair CL415 (modello più utilizzato) e da 5 elicotteri Erickson S64F. A questi si aggiungono altri 10 elicotteri del comparto Difesa, del Corpo Nazionale dei Vigili del Fuoco e dell’Arma dei Carabinieri.
I canadair si trovano nelle basi operative, stagionali, di scalo o permanenti e queste ultime sono a Genova, Roma e Lamezia Terme.
I mezzi della flotta aerea dello Stato sono coordinati dal Coau – Centro Operativo Aereo Unificato – del Dipartimento della Protezione Civile.
Il loro utilizzo dipende da vari elementi, come previsioni meteorologiche, statistiche storiche, disponibilità di mezzi regionali, disponibilità di fonti idriche e consistenza della flotta regionale.
Nel periodo di maggiore attenzione, la flotta viene suddivisa su tutto il territorio nazionale e in particolare Genova, L’Aquila, Viterbo, Rieti, Roma-Urbe, Ciampino, Napoli-Capodichino, Pontecagnano-Salerno, Viggiano, Lamezia Terme, Reggio Calabria, Catania, Sigonella, Trapani, Cagliari, Olbia.
In caso di incendio, intervengono, prima, le squadre di terra coordinate dalle Regioni, poi i mezzi aerei in dotazione alla Regione (soprattutto elicotteri) e, se insufficienti, la Regione può richiedere l’intervento della flotta aerea dello Stato.
Babcock Italia è la società che gestisce per conto dei Vigili del Fuoco i 19 Viking Air 415 Superscooper meglio noti come Canadair CL-415, la più grande flotta al mondo con questo modello specifico, di proprietà del governo italiano e che hanno la loro base principale presso l’aeroporto internazionale di Ciampino (Roma).
Prima di rispondere alle mie domande vediamo meglio cos’è un canadair e scopriamone le sue principali peculiarità.
Il Viking Air 415 Superscooper è un aereo anfibio bimotore turboelica ad ala alta, prodotto inizialmente dall’azienda canadese Canadair (di qui il suo nome) e poi dalla Bombardier Aerospace dagli anni Novanta, e dalla Viking Air Limited a partire dal 2016. Nella sua configurazione primaria è concepito per la lotta aerea antincendio, con la possibilità di operare efficientemente in regioni densamente forestale e ricche di specchi d’acqua.
Il CL-415 (versione in uso ai Vigili del Fuoco italiani) si distingue per l’utilizzo di due turbine Pratt & Whitney Canada PW123AF capaci di 2.380 shp (1 775 kW) accoppiati ad eliche quadripala Hamilton Standard 14SF-19 a passo variabile del diametro di 3,97 m e per maggior peso operativo: vuoto 12 333 kg, massimo al decollo da terra 19 890 kg, massimo al decollo dall’acqua 17 168 kg, per la versione antincendio.
Giulia Grigoletti, una delle tre donne pilota di tutta la flotta italiana Canadair, in questo video ci guida alla scoperta di questo velivolo.
Caratteristiche del Canadair CL415
- Struttura robusta e durevole
- Design convenzionale interamente in metallo che utilizza leghe di alluminio ad alto spessore e ad alta resistenza
- Fattori di carico di manovra elevati: da +3,25 g a -1,0 g superano il requisito FAR 25
- Ala a corda costante per un’elevata manovrabilità a bassa velocità e bassa quota
- Progettato e mantenuto secondo la filosofia FAIL-SAFE: nessun componente strutturale a vita limitata
- Dodici compartimenti stagni separati dello scafo
- Pavimento della cabina qualificato per il carico di merci per vere applicazioni multiuso
apertura alare | 28,6 m | (93,11 piedi) |
Lunghezza (incluso radome) | 20,4 m | (67 piedi) |
Altezza | 8,98 m | (29,55 piedi) |
Area dell’ala | 100.0 m2 | (1080 piedi2) |
Volume cabina | 35,6 m3 | (1257 pi3) |
Caratteristiche aggiuntive
Questo aereo è un aereo altamente manovrabile e fornisce sicurezza a bassa velocità. Questo aereo è già in servizio governativo. Oltre alla struttura robusta e all’eccezionale visibilità, questo aereo offre anche:
- Interventi in acqua o a terra
- Possibilità di decollo e atterraggio brevi (capacità STOL)
- Comandi di volo motorizzati
- Elevato rapporto potenza/peso
- Possibilità di utilizzare piste non preparate
- Accesso a siti in località remote
- Semplicità di manutenzione
Tecnica antincendio
Realizzati specificamente per la lotta antincendio, i velivoli Viking Aerial Firefighting sono in grado di impiegare una gamma di tecniche antincendio determinate dai requisiti della missione. Questi includono la raccolta di grandi volumi d’acqua da fonti vicine come i laghi e la capacità di combinare l’acqua recuperata con un antischiuma.
Il CL-415 e il CL-415EAF possono ridurre al minimo le perdite dovute agli incendi boschivi effettuando cadute ripetute e frequenti senza dover ricaricare o tornare alla base.
Aspirazione dell’acqua
L’estrazione dell’acqua è una tecnica antincendio altamente efficace che richiede che un aereo raccolga un grande volume d’acqua da una fonte, come un fiume o un lago, e faccia cadere una miscela di acqua e prodotto antincendio sul fuoco. Il CL-415EAF può raccogliere l’acqua da un sito di appena due metri (6,5 piedi) di profondità e 90 metri (300 piedi) di larghezza. Se il sito idrico designato non ha la capacità per un carico d’acqua completo, verrà utilizzato un carico parziale e l’aereo CL-415EAF effettuerà più viaggi, tornando al fuoco.
Questo velivolo altamente manovrabile consente ai piloti di navigare intorno a ostacoli come le anse dei fiumi, ancora in modalità di volo, mentre scavano l’acqua.
Per raccogliere un carico d’acqua di 5.447 litri (1.439 galloni USA), l’aereo CL-415EAF impiega solo 12 secondi, viaggiando a 130 km/h (70 nodi) e coprendo 410 metri (1.350 piedi).
Specifiche per la raccolta dell’acqua
Tempo di raccolta | 12 secondi |
Volume d’acqua prelevato | 5.447 litri (1.439 galloni USA) |
Massa d’acqua raccolta | 6.137 chilogrammi (13.500 libbre) |
Distanza di raccolta dell’acqua | 410 metri (1.350 piedi) |
Distanza totale* | 1.340 metri (4.400 piedi) |
*include discesa da 15 metri (50 piedi) e salita a 15 metri (50 piedi)
Sequenza di scavo
Il principio dell’attacco iniziale è raggiungere gli incendi il più rapidamente possibile una volta rilevati. Il CL-415 parte dalla base per effettuare il primo drop al primo passaggio, quindi si ricarica per i drop successivi. Il CL-415 può ricaricare fino a 6.137 litri in 12 secondi.
L’attacco diretto aereo aiuta a contenere gli incendi distribuendo continuamente enormi volumi di acqua e liquido antincendio al “punto caldo” dell’incendio.
Schiuma antincendio
La schiuma antincendio è una tecnologia altamente efficace utilizzata per la soppressione degli incendi sia in ambienti urbani che rurali. La schiuma stessa viene miscelata con acqua per aumentare la sua capacità di assorbimento del calore, consentendo la cessazione delle fiamme e consentendo agli equipaggi di completare la missione di estinzione.
Benefici
- Migliora la copertura delle gocce : la miscela di schiuma e acqua si espande e raddoppia l’area di caduta. Per i piloti, la schiuma antincendio può essere facilmente vista dall’aria, consentendo una migliore vitalità per massimizzare la copertura.
- Proteggere la vegetazione e le strutture : la schiuma aumenta la penetrazione dell’umidità, crea una barriera d’aria e riflette il calore radiante. La schiuma antincendio aderisce anche alle superfici della struttura, come gli alberi, per fornire una protezione aggiuntiva.
- Sopprimere le fiamme : utilizzato direttamente sul fuoco, il soppressore di schiuma riduce l’altezza della fiamma, l’intensità del fuoco e il fumo, creando una maggiore sicurezza per gli equipaggi di terra e i piloti, nonché una migliore visibilità per il funzionamento degli aerei antincendio.
- Aumenta l’efficacia dei costi delle missioni antincendio : utilizzando una tipica concentrazione di schiuma dello 0,4%, un carico d’acqua di 6000 litri (1585 galloni) richiede solo 24 litri (6,4 galloni) di concentrato di schiuma.
Modelli di goccia
Negli ultimi 50 anni, Canadair ha dimostrato di essere un attore chiave nel combattimento incendi boschivi a livello globale. Come unico scopo-costruito velivoli anfibi, è specificamente progettato per manovre strette a bassa altitudini e velocità superiori a quelle difficili terreno montuoso. Con la capacità per eseguire gocce d’acqua continue da approvvigionamento idrico da località vicine, Canadair continua a dimostrare la sua la migliore prestazione della classe in combattimento incendi selvaggi in tutto il mondo.
L’equipaggio è composto da due piloti, comandante e primo ufficiale. La condotta di missioni anti-incendio implica un grandissimo impegno a entrambi i piloti in quanto si tratta di una attività aerea estremamente complessa sotto tutti i punti di vista. La raccolta dell’acqua viene effettuata nei laghi o in mare. In questo caso occorre porre attenzione anche al moto ondoso.
DESCRIZIONE DI MISSIONE TIPICA AIB
La missione AIB è designata come missione di pronto intervento che, utilizzando il
codice BAT, ha priorità e precedenze su tutto il traffico aereo. Il nominativo operativo
sarà composto dalla sigla “CAN” seguita dal numero di fusoliera.
Il compito assegnato, con i necessari aspetti di dettaglio, è fissato nella scheda di
“richiesta di concorso aereo AIB” emessa dal COAU. La missione è dedicata ad un
incendio e l’attività sul fuoco perdura fino al verificarsi di una delle seguenti condizioni:
– spegnimento dell’incendio o fine dell’esigenza dichiarata dal coordinatore delle
operazioni a terra, oppure dal COAU;
– deviazione su altro incendio ed assegnazione di missione sostitutiva disposta dal
COAU con altra scheda;
– scadenza delle effemeridi sul luogo dell’incendio.
Alla ricezione della “scheda” , l’aereo dovrà decollare entro i
tempi previsti tenendo conto di eventuali disposizioni contenute nella scheda stessa,
portandosi sull’ obiettivo assegnato e stabilendo il contatto radio con il coordinatore delle
operazioni a terra per informazioni sull’area operativa e per ottimizzare l’intervento sul
fuoco.
L’aereo, raggiunta la zona d’operazione, contatterà il direttore del fuoco e/o effettuerà
una breve ricognizione alta per verificare:
– ostacoli naturali e/o artificiali;
– vento dominante;
– presenza di altri aeromobili, comunicando al COAU, appena possibile, le notizie di
specifico interesse circa lo sviluppo dell’incendio (via Società o altro canale possibile).
Procedure specifiche di lavoro nelle missioni AIB saranno dettagliate nell’annuale
direttiva emessa dal Dipartimento della Protezione Civile. Tutti i lanci, compatibilmente
con l’esaurimento dell’apposito serbatoio, andranno fatti impiegando prodotto
schiumogeno e/o prodotto ritardante, se richiesto, secondo quanto previsto dal
Disciplinare tecnico al paragrafo 8.a..
La missione terminerà con il rientro dell’aereo all’aeroporto designato, rientro che potrà
avvenire anche dopo la scadenza delle effemeridi. La società dovrà comunicare al
COAU la fine della missione.
La configurazione antincendio standard del velivolo in prontezza operativa deve
includere:
– il rifornimento di combustibile di 6.800 lb con possibilità di rabbocco fino al limite
compatibile, in relazione alla distanza intercorrente fra l’aeroporto di partenza e
l’obiettivo, evitando, però, penalizzazioni inaccettabili al tempestivo decollo
dell’aereo;
– il rifornimento di schiumogeno con gli accorgimenti di cui al precedente alinea;
– prodotto ritardante o altro prodotto su richiesta del COAU.
L’attacco al fronte dell’incendio è la procedura più complessa e impegnativa da parte dell’equipaggio in quanto l’esito dello sgancio d’acqua è ovviamente legato alla precisione del lancio sulle fiamme, evitando contestualmente di sganciare sulle squadre anti-incendio a terra o su altre persone (oltre 6000 litri sulla testa pesano come una valanga). In più si manovra vicinissimi al suolo con il conseguente rischio di incappare in funicolari o in cavi dell’alta tensione.
Purtroppo proprio per la funesta presenza dei cavi a bassa quota sono andati perduti molti piloti, gli ultimi solo l’anno scorso.
Nessun servizio o dibattito televisivo ha mai parlato a proposito di queste “morti bianche”.
L’attacco al fuoco si svolge come una vera e propria missione di bombardamento: si stabilisce la rotta di avvicinamento e di evasione dall’area dell’incendio tenendo in considerazione gli ostacoli orografici e appunto le linee elettriche e le funivie. Fondamentalmente ci si abbassa fino a poche decine di metri da terra. Il fumo sviluppato dall’incendio e la turbolenza causata dall’ascensione dell’aria calda mettono a dura prova l’equipaggio il quale si divide i compito per gestire al meglio il tutto. Uno pilota, l’altro sgancia l’acqua e controlla tutti i parametri motore.
Il riempimento dei serbatoi su una superficie d’acqua viene detto ‘flottaggio’. In questa fase, della durata di circa 10-12 secondi, apposite sonde (una per serbatoio) vengono abbassate idraulicamente e convogliano l’acqua all’interno dell’aereo che viaggia a circa 120 chilometri l’ora. Le sonde hanno dimensioni di 15 cm con una reticolo che riduce gli spazi a 5 cm, filtrando tutto ciò che potrebbe intasare i condotti (nessun uccello, pesce o sub può entrare all’interno del velivolo dunque). Il flottaggio si può fare su tutte le superfici di acqua di almeno 1.500 metri, senza onde di rilievo. Se il vento è a prora questo spazio può essere ridotto a 8-900 metri.
Quanto cosa spegnere un incendio
Elevati senza dubbio, ma risorse indispensabili per contrastare gli incendi. Un canadair costa circa 25 milioni di euro e un’ora di volo si aggira intorno ai 6 mila euro.
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